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zmassimo Site Admin
Sesso: Età: 57 Registrato: 16/01/04 09:25 Messaggi: 2266
Località: SAVONA Interessi: Evidenziare nelle ricerche scientifiche, medici e pubblico la prima formula sopra citata, che mantiene veramente la buona salute nel tempo ... Impiego: Commerciante. Ho scoperto l'IMMORTALITA' SCIENTIFICA DEGLI ESSERI VIVENTI, l'AMORE e l'IMMENSITA'. Sito web: https://apocalisse2012...
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* L'ingoiare saliva, ridimensiona il dopo l'assunzione di alcool
Innanzitutto è da considerare che il recupero permanente della "CIRCOLAZIONE NATURALE URINARIA", fa si che il fegato rimanga "come annegato dal tale ruscello"; riducendo di chissa' quanto anche tutti i bruciori del fegato (come detto, nei link sotto la firma).
Epatite C
Si stima che nel mondo ci siano circa 200 milioni di infetti, e in Italia circa 800.000 o più portatori del virus.
La trasmissione sessuale è poco frequente (solo il 7%) e quella materno-fetale piuttosto rara (1-2%). L'infezione si contrae prevalentemente per contagio ematico mediante trasfusione di sangue ed emoderivati. Queste erano in passato le modalità principali di contagio. In questi ultimi tempi, dopo lo screening del sangue che ha reso il contagio da trasfusione estremamente raro, i meccanismi di contagio più frequenti sono quelli da puntura o da taglio con aghi o strumenti infetti: il rischio è evidente per i tossicodipendenti.
L'evoluzione dell'epatite cronica dimostra che circa il 30% dei pazienti sviluppa una cirrosi epatica nell'arco di 20-30 anni. Questa evoluzione è variabile da caso a caso anche in relazione all'attività della malattia e a fattori concomitanti (infezione da HBV, obesità, diabete, età).
La cirrosi è quindi il vero problema dell'infezione cronica C. Infatti, nell'arco di 10 anni, circa la metà dei pazienti con cirrosi manifesta problemi clinici importanti quali ascite, encefalopatia, insufficienza funzionale, emorragia da varici esofagee o la terribile complicanza dell'epatocarcinoma. Si comprende quindi quanto sia importante bloccare la malattia cronica e impedirne la progressione verso la cirrosi.
Dall'epatite C si può guarire e ci si può proteggere: Il 60 per cento dei pazienti affetti da infezione cronica da HCV non ha sintomi in grado di limitare le normali attività, e quindi riesce a convivere con la malattia senza grossi problemi.
In caso di cronicità, i pericoli maggiori rimangono la possibilità di sviluppare una cirrosi o un carcinoma epatico.
Gli interferoni pegilati rappresentano un notevole progresso nella terapia tesa a bloccare anche la progressione verso la cirrosi.
Un buon numero di pazienti con epatite cronica C può convivere con la malattia senza grossi problemi. I soggetti infatti possono condurre una vita normale sia in famiglia sia in ambito lavorativo e non devono essere emarginati. È importante che seguano semplici regole precauzionali per non contagiare chi sta loro vicino, altri comportamenti quali cucinare, fare il bagno in piscina, scambiarsi un'abbraccio o una stretta di mano, ballare, non risultano invece essere a rischio.
È necessario inoltre che il paziente affetto da una malattia epatica segua un'alimentazione corretta, evitando alimenti dannosi per il fegato.
E' possibile il trapianto di fegato.
Come evitare il contagio
1.USARE precauzioni durante i rapporti sessuali, soprattutto se si ha più di un partner
2.NON scambiare effetti personali quali rasoi, spazzolini da denti, forbici, pettini
3.NON donare sangue o organi
4.INFORMARE della situazione il proprio dentista e il personale sanitario con cui si viene in contatto
5.RENDERE nota a chi effettua (o ha effettuato) tatuaggi, piercing o altri interventi estetici la propria condizione
6.NON esporre le ferite, ma coprirle con cerotti o bendaggi
7.CHIEDERE l'uso di materiale “usa e getta” dall'estetista o dal barbiere
8.SMALTIRE separatamente gli aghi usati per le iniezioni
Le regole a tavola
1.LE BEVANDE ad alto contenuto di alcol risultano particolarmente dannose per il fegato. Nei pazienti affetti da un'epatite virale cronica, l'assunzione di alcol può causare un aggravamento della malattia, accelerandone l'andamento verso la cirrosi. Anche modeste quantità di alcol assunte durante la terapia antivirale, favoriscono una minore risposta del paziente alla terapia stessa e una minore possibilità di eradicazione dell'infezione. E' necessario quindi eliminare completamente dalla propria dieta bevande contenenti alcol, in particolare: vino, birra, aperitivi, liquori.
2.ALCUNI CIBI, quali uova, cavoli, verdura scura, in passato considerati pericolosi, possono essere assunti senza particolare preoccupazione. Per i soggetti colpiti da un'epatite cronica virale, non esistono vincoli nella scelta degli alimenti.
3.L'INAPPETENZA è una manifestazione molto frequente nel corso della terapia: i pazienti dimagriscono e a volte si può
verificare una situazione di malnutrizione. Viene dunque consigliata un'alimentazione diversificata e frazionata in più pasti durante la giornata.
4.SI SUGGERISCE inoltre una cucina semplice, facilmente digeribile, poco elaborata e condita. E' particolarmente consigliabile il consumo di frutta e verdura, alimenti ricchi di vitamine e sostanze antiossidanti.
Diffusione di HCV nel mondo
LE ALTRE EPATITI: Epatite attiva cronica:
E' un'altra condizione rara, in cui il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule epatiche.
Farmaci e altre sostanze chimiche:
Diversi farmaci e sostanze chimiche possono danneggiare il fegato ma pochi provocano cirrosi. La somministrazione di alcuni farmaci deve essere comunque controllata perché essi influiscono sul fegato.
Fra i farmaci ad azione lesiva sul fegato devono essere citati il (vedi titolo). Che provocano ostruzione del deflusso venoso del fegato: malattia veno-occlusiva, sindrome di Budd- Chiari, pericardite costrittiva.
Prof. Felice Piccinino
Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive della Facoltà di Medicina e Chirurgia,
Seconda Università degli Studi di Napoli
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EQUILIBRA TOP.FEGATO (FUNZIONE EPATICA): Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
_________________ ** Ho tirato fuori addirittura l'IMMORTALITA' SCIENTIFICA DEGLI ESSERI VIVENTI.
Si tratta di far pulire permanentemente l'uretra e prepuzio: visto che si riempiono sempre più di DETRITI degli stessi propri RESIDUI di acido urico, liquido seminale ed altre scorie anche automaticamente FASTIDIOSI COMPLESSIVAMENTE che si formano nei corpi "nell'apposita zona di scarico; proprio ben visti durante le circoncisioni. Facendo quindi, ripristinare "a ruscello" l'importantissima circolazione uretrale detta urinaria, ma che solo alla fine scarica urina; per tenere l'intera loro elasticità facendo funzionare eccellentemente tutti gli organi vitali, favorendo cuore e cervello.
* Queste due prime COSE FONDAMENTALI estremamente importanti alla salute, chissà perché "NON FURONO PROPRIO MAI VOLUTE APPROFONDIRE negli studi in medicina" !!
...Se tale pulizia venisse aggiunta nelle prevenzioni, cure e guarigioni; proprio NON AMMAZZEREBBE PIU' I CORPI PRIMA O POI a seconda delle loro debolezze genetiche al concepimento "altrettanto misteriose".
Evitando perciò l'invecchiamento fisico e morale, quindi: gli affaticamenti le patologie, l'impazzire, l'incattivirsi (di più o di meno) e quindi anche il non inquinare sempre più di tutte le conseguenze a catena complessive; inevitabilmente relativamente catastrofiche !!
- E si deve anche considerare in proposito, del possibile FARSI EVIRARE per non fare più venire le certe voglie "irregolari" e poter tranquillamente uscire di prigione.
(Gli altri dettagli si trovano in: Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | .
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Ultima modifica di zmassimo il Mer Lug 27, 2022 5:36 pm, modificato 13 volte in totale |
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zmassimo Site Admin
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La cirrosi è una malattia cronica del fegato dovuta ad un'infiammazione, caratterizzata da alterazioni della struttura e delle funzioni del fegato ed alla trasformazione dell'organo in tessuto fibroso (con cicatrici).
Il fegato progressivamente distrutto da infezioni virali, malattie metaboliche, malattie immunitarie, sviluppa una serie di cicatrici che sostituiscono le cellule epatiche non più in grado di funzionare normalmente.
Il risultato finale è la distruzione della normale architettura del fegato che finisce per interferire con il flusso sanguigno. Questa degenerazione comporta inoltre un'alterazione nella struttura delle cellule, dei vasi sanguigni, delle vie biliari e dei loro rapporti reciproci, con una riduzione progressiva della normale attività dell’organo.
Poiché il fegato svolge numerose funzioni di vitale importanza (per esempio depurare il sangue, metabolizzare gli alimenti, neutralizzare tossine e sintetizzare oltre 500 sostanze essenziali per il nostro organismo), è di fondamentale importanza la prevenzione delle malattie che possono causare la cirrosi.
- La cirrosi epatica è una malattia cronica estremamente diffusa nel nostro Paese, dove si pone tra le più importanti cause di decesso e comporta elevati costi sociali. In Italia, infatti, la cirrosi epatica figura tra le dieci principali cause di morte nel 2003.
Ciò si manifesta in maniera ancora più evidente nelle classi di età a maggiore attività produttiva.
Infatti, se si confronta questa causa di morte con altre malattie croniche ad elevata diffusione, quali infarto del miocardio, malattie cerebro-vascolari, diabete mellito, bronchite cronica/asma/enfisema, nefrite/sindrome-nefrosica/nefrosi, si rileva che la mortalità per cirrosi epatica incide in maniera preponderante nella fascia di età giovanile-adulta (25-54 anni), rispetto alle altre malattie, che sono molto comuni, ma mostrano una netta prevalenza nelle età più avanzate.
Pertanto la cirrosi epatica è un problema sociale primario, sia dal punto di vista di perdite di vite umane sia dal punto di vista dei costi (diretti ed indiretti) che la società è costretta a pagare. Infatti le spese dirette (terapie mediche e chirurgiche, ospedalizzazioni, trapianto) ed indirette (perdita di giornate di lavoro, inabilità al lavoro, indennizzi, pensionamento precoce) sono in crescita costante per questo tipo di patologia, anche in considerazione del fatto che essa colpisce prevalentemente una classe di età a maggior peso in termini economici (1).
La ricerca medica ha portato a grandi sviluppi in questo settore fornendoci strumenti idonei ad affrontare la malattia e a migliorarne la prognosi, anche se finora purtroppo non sono disponibili terapie risolutive, per cui la lotta alla malattia andrebbe combattuta soprattutto sul fronte della prevenzione. Una volta che la malattia si è instaurata, la gestione del paziente si riassume essenzialmente nella gestione delle complicanze, comprendendo in ciò anche la loro prevenzione.
Mentre adeguata attenzione è dedicata alle fasi precirrotiche delle malattie epatiche, non altrettanta attenzione è stata dedicata alla cirrosi, forse anche in considerazione delle scarse possibilità terapeutiche esistenti fino a pochi anni fa, oggi certamente aumentate.
Il miglioramento delle conoscenze sull'eziologia e fisiopatologia delle epatiti croniche e della cirrosi ha consentito l'impostazione di programmi preventivi, basati da un lato sulle campagne contro l'abuso di alcol, dall'altro sulle campagne di vaccinazione contro l'epatite B, e sull'applicazione di tutte quelle misure atte ad impedire la trasmissione parenterale dei virus epatitici. La diagnosi precoce della cirrosi, soprattutto nella fase di compenso, permette di intervenire con misure che rallentano l'evoluzione della malattia e prevengono l'insorgenza delle complicanze, modificando così la prognosi della malattia, sia per quel che riguarda la sopravvivenza che per quanto riguarda la qualità di vita (2).
Nonostante ciò, migliaia di cittadini italiani muoiono di cirrosi ogni anno, soffrono delle sue temibili complicazioni e con essi le loro famiglie. Sono ancora numeri altissimi, e la lotta alla cirrosi epatica è solo all’inizio.
Introduzione La cirrosi colpisce il fegato Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! |
La cirrosi epatica è quella condizione in cui il fegato si deteriora lentamente e non funziona più a causa di lesioni croniche. Il tessuto cicatriziale sostituisce il tessuto epatico sano, bloccando parzialmente il flusso del sangue diretto verso il fegato. Le cicatrici pregiudicano anche la capacità del fegato di:
■controllare le infezioni
■eliminare i batteri e le tossine dal sangue
■controllare il processo di elaborazione di nutrienti, di ormoni e dei farmaci
■produrre le proteine che regolano la coagulazione del sangue
■produrre la bile per aiutare ad assorbire i grassi, tra cui il colesterolo, e le vitamine liposolubili
Un fegato sano è in grado di rigenerare la maggior parte delle proprie cellule nel momento in cui esse vengono danneggiate; nel caso di cirrosi il fegato non può più efficacemente sostituire le cellule danneggiate. Un fegato sano è necessario per la sopravvivenza.
La cirrosi è la dodicesima causa principale di morte per malattia negli Stati Uniti, il che corrisponde a 27.000 morti ogni anno. La malattia colpisce più frequentemente gli uomini rispetto alle donne.
Quali sono i disturbi causati dalla cirrosi ?
Nelle prime fasi, i sintomi possono anche essere assenti e la malattia viene individuata durante indagini che sono state fatte per altri motivi. Con il progredire della malattia, possono manifestarsi affaticabilità, debolezza, mancanza di forze, perdita dell'appetito, nausea e dimagrimento. Nelle fasi più avanzate, il fegato fatica a compiere tutte le sue funzioni e possono comparire alcuni o tutti i seguenti sintomi. Ittero ingiallimento della pelle e delle sclere degli occhi per l'incapacità del fegato di eliminare la bilirubina dal sangue. Ascite e edemi agli arti inferiori sono frequenti con l'aggravarsi della malattia. Una funzione importante del fegato è contribuire a liberare il corpo dei liquidi in eccesso attraverso i reni e, quando ciò non avviene, questi liquidi si accumulano nell'addome (ascite) o nelle gambe (edema). Splenomegalia (aumento del volume della milza) e di varici venose della parete addominale indicano che si è instaurato un quadro di ipertensione portale; Emorragia digestiva ematemesi): l'insorgere di varici esofagee nella parte bassa dell'esofago nei pazienti cirrotici è dovuta alla difficoltà del sangue ad attraversare il fegato, diventato duro a causa dell'infiammazione. Le varici esofagee sono evidenziate con l'endoscopia. Negli stadi molto avanzati della malattia le varici possono rompersi, con vomito di sangue. Sono complicazioni gravi, che richiedono cure ospedaliere.
Encefalopatia
Il fegato è responsabile dell'eliminazione delle sostanze tossiche dal sangue. Nella cirrosi, il sangue non viene depurato dal fegato e così le tossine arrivano al cervello, dove possono provocare alterazioni della funzione cerebrale che si manifestano come confusione, sonnolenza e, alla fine, coma. Questa complicazione si chiama encefalopatia epatica, è grave e rende necessario il ricovero in ospedale per le cure. Predisposizione alla formazione di ematomi, di ecchimosi, di "porpora" e di "petecchie": Il naso può sanguinare e si formano facilmente ematomi e ecchimosi a causa di una insufficiente produzione di fattori della coagulazione da parte del fegato e della riduzione del numero di piastrine. Spider nevi (angiomi stellati o aracnoidei che si formano sulla pelle, in particolare quella della schiena piccole macchie circondate da sottili vasi sanguigni dovuti ad alterazioni dei vasi periferici. Frequente anche l'arrossamento del volto. Alterazioni delle unghie: possono cambiare la forma e l'aspetto delle unghie. Possono essere incurvate (ippocratismo digitale) e bianche invece di rosa; Alterazioni della pelle: in circa un quarto dei pazienti, la pelle si scurisce. Ingrossamento delle mammelle negli uomini: il fegato distrugge gli ormoni sessuali femminili; nella cirrosi, essi si accumulano provocando l'ingrossamento delle mammelle e l'atrofia (restringimento) dei testicoli negli uomini. Malnutrizione e perdita dei muscoli: I pazienti cirrotici malnutriti mostrano una rallentata produzione di energia che dipende in gran parte dall'ossidazione del grasso endogeno. La perdita di tessuto muscolare si correla alla ridotta sintesi di proteine muscolari, con una riduzione complessiva del turnover di proteine di tutto il corpo.
Cause
La cirrosi epatica ha varie cause, nei paesi industrializzati il consumo di alcol e l’epatite C sono le cause più comuni. Anche l’obesità sta diventando una causa comune di danni epatici, o come causa unica oppure in combinazione con alcol o con l’epatite C, o entrambi. Molte persone che soffrono di cirrosi presentano più di una causa.
La cirrosi non è causata da un trauma al fegato o da altre cause acute o di breve durata, di solito occorrono anni di lesioni croniche per arrivare allo sviluppo di cirrosi.
■Malattie epatiche legate all’alcol. La maggior parte delle persone che consuma alcolici non subisce danni al fegato, ma l’uso prolungato di alcol nel corso degli anni può provocare lesioni croniche. La quantità di alcool che serve per danneggiare il fegato varia notevolmente da persona a persona, per le donne bere due o tre bicchieri di vino o birra al giorno e per gli uomini tre o quattro drink al giorno sono quantità potenzialmente sufficienti a causare negli anni danni responsabili di cirrosi. In passato i casi dovuti all’alcool hanno portato alla morte più dei casi di cirrosi epatica legati ad altre cause. I decessi causati da cirrosi correlate all’obesità sono però in aumento.
■Epatite cronica C. Il virus dell’epatite C è un’ infezione del fegato che si trasmette attraverso il contatto con il sangue della persona infettata. L’epatite C causa l’infiammazione e danni al fegato nel corso del tempo, che possono portare alla cirrosi.
■Epatite cronica B e D. Il virus dell’epatite B è causa di una infezione del fegato che si trasmette attraverso il contatto con il sangue della persona infettata, lo sperma o altri fluidi del corpo. L’epatite B, come la C, causa l’infiammazione del fegato e può portare alla cirrosi. Il vaccino anti-epatite B viene fatto a tutti i bambini e a molti adulti per evitare che il virus possa infettarli. L’epatite D è un altro virus che infetta il fegato e può portare a cirrosi epatica, ma si verifica solo nelle persone che già soffrono di epatite B.
■Epatopatia steatosica non alcolica. In questa patologia il grasso si accumula nel fegato fino a causare cirrosi. Questa malattia, sempre più diffusa, è associata all’obesità, al diabete, alla malnutrizione proteica, alla malattia coronarica, e ai farmaci corticosteroidi.
■Epatite autoimmune. Questa forma di epatite è causata dal sistema immunitario che attacca le cellule del fegato e causa l’ infiammazione, il danno epatico ed infine cirrosi. I ricercatori ritengono che i fattori genetici possono rendere alcune persone più vulnerabili alle malattie autoimmuni. Circa il 70 per cento delle persone con epatite autoimmune sono di sesso femminile.
■Malattie che danneggiano o distruggono i dotti biliari. Parecchie malattie possono danneggiare o distruggere i dotti che trasportano la bile (una sostanza coinvolta nella digestione) dal fegato, facendo sì che ritorni indietro nel fegato fino a causare cirrosi. Negli adulti la malattia più comune che rientra in questa categoria è la cirrosi biliare primitiva, una condizione in cui i dotti biliari diventano infiammati e danneggiati ed infine scompaiono. La cirrosi biliare secondaria si può verificare se i dotti vengono cuciti erroneamente o feriti durante l’intervento chirurgico alla cistifellea. La colangite sclerosante primaria è un’altra condizione che causa danni e cicatrici ai dotti biliari. Nei neonati i dotti biliari danneggiati sono comunemente causati dalla sindrome di Alagille o da atresia delle vie biliari, che si verifica quando i dotti sono assenti o feriti.
■Malattie ereditarie. La fibrosi cistica, l’alfa-1 antitripsina, l’emocromatosi, la malattia di Wilson, la galattosemia e le malattie da accumulo di glicogeno sono malattie ereditarie che interferiscono con il modo in cui il fegato funziona ed elabora enzimi, proteine, metalli ed altre sostanze di cui il corpo ha bisogno per poter funzionare correttamente . La cirrosi può derivare da queste condizioni.
■Farmaci, tossine, e infezioni. Altre cause di cirrosi sono l’abuso di farmaci, l’esposizione prolungata a sostanze chimiche tossiche, le infezioni parassitarie e i ripetuti attacchi di insufficienza cardiaca con congestione del fegato.
Sintomi
Molte persone che soffrono di cirrosi non avvertono alcun sintomo nelle fasi iniziali della malattia tuttavia, pian piano che la malattia progredisce, si possono verificare i seguenti sintomi:
■debolezza,
■stanchezza,
■perdita di appetito,
■nausea,
■vomito,
■perdita di peso,
■dolore addominale e gonfiore, quando il fluido si accumula nell’addome,
■prurito,
■teleangectasie (capillari e vene visibili sulla pelle).
Pericoli
Dato che la funzione del fegato si deteriora si possono sviluppare una o più complicazioni, in alcune persone queste possono rappresentare i primi segni della malattia.
■Edema e ascite. Quando il danno epatico progredisce ad uno stadio avanzato, si accumula fluido nelle gambe (edema) e nell’addome (ascite). L’ascite può portare alla peritonite batterica, una grave infezione.
■Ecchimosi e sanguinamento. Quando il fegato rallenta o smette di produrre le proteine necessarie per la coagulazione del sangue, si sviluppano lividi o si sanguina facilmente.
■Ipertensione portale. Normalmente, il sangue dall’intestino e dalla milza viene condotto al fegato attraverso la vena porta. La cirrosi epatica rallenta il normale flusso del sangue, il che aumenta la pressione nella vena porta. Questa condizione è chiamata ipertensione portale.
■Varici esofagee e gastropatia. Quando si verifica l’ipertensione portale, essa potrebbe causare la dilatazione dei vasi sanguigni nell’esofago (le varici) o nello stomaco (gastropatia) o entrambe le cose. I vasi sanguigni dilatati hanno maggiori probabilità di scoppiare a causa dell’assottigliamento delle pareti e dell’aumento della pressione. Se scoppiano, si possono verificare delle emorragie gravi nella parte alta dello stomaco o nell’esofago, che richiedono delle cure mediche immediate.
■Splenomegalia. Quando si verifica ipertensione portale, la milza tende a dilatarsi e a trattenere globuli bianchi e piastrine, riducendo il numero di queste cellule nel sangue. Un livello basso di piastrine può essere un primo indice che si sta sviluppando la cirrosi.
■Ittero. L’ittero si verifica quando il fegato malato non riesce a rimuovere la bilirubina dal sangue, causando l’ ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi e lo scurimento delle urine. La bilirubina è il pigmento che dà alla bile il colore rossastro-giallo.
■Calcoli biliari. Se cirrosi impedisce alla bile di fluire liberamente da e per la colecisti, allora la bile si indurisce a formare i calcoli biliari.
■Sensibilità ai farmaci. La cirrosi rallenta la capacità del fegato di filtrare i farmaci dal sangue. Quando questo si verifica i farmaci agiscono per più tempo del previsto e si accumulano nel corpo. Ciò aumenta la sensibilità ai farmaci e la probabilità di effetti collaterali.
■Encefalopatia epatica. Un fegato mal funzionante non riesce a rimuovere le tossine dal sangue, che alla fine si accumulano nel cervello. L’accumulo di tossine nel cervello (encefalopatia epatica) può ridurre le funzioni mentali e può causare il coma. Tra i segni della riduzione della funzionalità mentali rientrano: confusione mentale, alterazioni della personalità, perdita della memoria, difficoltà di concentrazione, e un cambiamento nelle abitudini di sonno.
■L’insulino-resistenza e diabete di tipo 2. La cirrosi provoca resistenza all’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che permette al corpo di usare il glucosio come energia. Con l’insulino-resistenza i muscoli del corpo e le cellule del fegato non utilizzano correttamente l’insulina. Il pancreas cerca di soddisfare la richiesta di insulina producendo di più, ma il glucosio in eccesso si accumula nel sangue causando il diabete di tipo 2.
■Cancro del fegato. Il carcinoma epatocellulare è un tipo di cancro del fegato che può verificarsi nelle persone affette da cirrosi. Il carcinoma epatocellulare ha un alto tasso di mortalità, ma sono disponibili numerose opzioni di trattamento.
■Altri problemi. La cirrosi può causare delle disfunzioni del sistema immunitario, che portano al rischio di infezione. La cirrosi può anche causare insufficienza renale e polmonare, nota come sindrome epato-renale ed epato-polmonare.
Diagnosi
La diagnosi della cirrosi è di solito basata sulla presenza di un fattore di rischio, come l’abuso di alcolici o l’obesità, ed è confermato da un esame fisico, esami del sangue e da esami di imaging. Il medico si informa sulla storia medica del paziente e sui sintomi che si sono manifestati, esegue poi un esame fisico per analizzare i segni clinici della malattia. Per esempio, attraverso l’esame addominale il fegato può apparire rigido o dilatato, con segni di ascite. Il medico può anche effettuare degli esami del sangue che possono essere utili per valutare il fegato e aumentare il sospetto di cirrosi.
Per poter visualizzare il fegato nel caso in cui sussistano dei segni di allargamento, una riduzione del flusso di sangue, o l’ ascite, il medico può ordinare una tomografia computerizzata (TC), gli ultrasuoni, la risonanza magnetica (MRI), o la scansione del fegato. Il medico può visualizzare direttamente il fegato con l’inserimento di un laparoscopio nell’addome. Il laparoscopio è uno strumento munito di telecamera che trasmette immagini sullo schermo di un computer.
La biopsia epatica può confermare la diagnosi di cirrosi, ma non è sempre necessaria. La biopsia di solito viene effettuata se il risultato fosse determinante nella scelta del trattamento. La biopsia viene eseguita con un ago inserito tra le costole o in una vena del collo. Vengono prese tutte le precauzioni per ridurre al minimo il disagio. Un piccolo campione di tessuto epatico viene esaminato con un microscopio per cicatrici o altri segni di cirrosi. A volte tramite la biopsia viene riscontrata una causa di danno epatico diverso dalla cirrosi.
La gravità della cirrosi viene valutata attraverso un modello per la malattia epatica (MELD). Il punteggio MELD è stato sviluppato per predire la sopravvivenza a 90 giorni delle persone con cirrosi avanzata. Il punteggio MELD è basato su tre esami del sangue:
■rapporto normalizzato internazionale (INR), che esamina la capacità di coagulazione del sangue,
■bilirubina, che esamina la quantità di pigmenti biliari nel sangue,
■creatinina, che esamina la funzionalità renale.
Il MELD assegna un punteggio che di solito varia tra 6 e 40, un punteggio pari a 6 indica una maggiore probabilità di sopravvivenza a 90 giorni.
L'ulcera peptica
E' frequente in associazione alla cirrosi alcoolica. L'assorbimento intestinale del glucosio e la perdita di proteine nell'apparato gastroenterico sono normali. Il senso del gusto e dell'olfatto possono essere ridotti. Le infezioni batteriche, spesso di origine intestinale, sono comuni. Deve essere sempre considerata la peritonite batterica spontanea. I cirrotici sono meno suscettibili alla malattia aterosclerotica coronarica ed aortica rispetto al resto della popolazione. I pazienti cirrotici hanno una pressione arteriosa inferiore a quella dei soggetti sani.
Come si fa la diagnosi di cirrosi?
Se l'esame clinico fa sorgere il sospetto di trovarsi di fronte a una cirrosi, la diagnosi può essere confermata con le analisi del sangue. Possono anche essere necessari un'ecografia e, talvolta, una biopsia del fegato per prelevare campioni di tessuto epatico da analizzare. Ciò può fornire anche informazioni sulla causa della cirrosi.
Esami del sangue:
Molti dei pazienti arrivano alla diagnosi di malattia cronica epatica e di cirrosi perchè vengono rilevati nel sangue livelli elevati di transaminasi (GOT e GPT, anche denominate AST e ALT in alcuni laboratori), due enzimi prodotti dal fegato quando le sue cellule si rompono a causa dell'infiammazione. I pazienti cirrotici presentano abitualmente anche altre alterazioni negli esami del sangue: elevazione della bilirubina (perchè il fegato non riesce più a depurarla dal sangue in maniera ottimale); riduzione dei fattori della coagulazione, in particolare dell'attività protrombinica (per un difetto dell'utilizzazione della vitamina K nel fegato); riduzione dei livelli di albumina (il fegato non ne produce in quantità adeguata); riduzione del numero di piastrine (per il sequestro che avviene all'interno della milza, la quale si ingrossa a causa delfegato ammalato). Il cambiamento dell'aspetto del fegato: Si può ottenere con la visualizzazione diretta, per esempio durante una laparotomia (apertura della cavità addominale) o alla laparoscopia (visualizzazione dell'interno della cavità addominale attraverso micro-telecamere). In genere questi sistemi sono inapproriati per arrivare alla diagnosi di cirrosi e oggi non vengono più usati. Inoltre, la laparotomia non dovrebbe essere mai impiegata a questo fine perchè può precipitare l'insufficienza epatica anche nei pazienti con malattia ben compensata. L'ecografia suggerisce la diagnosi di cirrosi quando evidenzia aree dense riflettenti a distribuzione irregolare ed aumentata ecogenicità. Il lobo caudato è aumentato di volume relativamente al lobo destro. Tuttavia, l'ecografia non è metodica affidabile per la diagnosi di cirrosi a meno che non siano già presenti quadri eclatanti. La diagnosi della cirrosi e delle sue complicanze con la Tomografia assiale computerizzata (TAC) ha un buon rapporto costo-beneficio. Può essere valutata la grandezza del fegato e osservata la superficie nodulare irregolare. Se non esistono controindicazioni, come l'ascite o un deficit della coagulazione, la biopsia può fornire indicazioni sull'eziologia e l'attività. Biopsie ripetute sono utili per valutare la progressione della malattia. Quale è il destino dei pazienti con la cirrosi? La prognosi La prognosi e il trattamento dipendono dall'entità dei sintomi. L'insufficienza epatica viene valutata in base alla presenza di segni quali- l'ittero, l'ascite, l'encefalopatia, i bassi livellli di albumina, le transaminasi aumentatate ed il deficit di protrombina che non si corregge dopo somminstrazione di vitamina K. Il metodo più comune per determinare il grado di insufficienza del fegato è quello di Child-Pugh, che calcola la classe di appartenenza del paziente partendo da pochi dati clinici. Più recentemente è stato proposto ed accettato con successo un nuovo metodo per calcolare la severità della malattia. Il metodo si chiama MELD e viene descritto in una pagina dedicata. La cirrosi è comunque una condizione grave. Solo il 30 per cento dei pazienti sopravvive per più di 5 anni dopo la diagnosi e la prognosi è ancora peggiore se la cirrosi è provocata dall'alcool e il paziente non cessa di bere.
Cosa può portare la cirrosi? Le complicanze:
Le principali complicanze della cirrosi sono l'insufficienza epatica: il progredire della malattia porta al ridotto funzionameneto del fegato, che non riesce più a svolgere indispensabili funzioni vitali per l'intero organismo; l'ipertensione portale: è dovuta alla difficoltà che incontra il sangue ad attraversare il fegato reso più duro dalla malattia, rappresentando un vero e proprio ostacolo meccanico al normale flusso venoso; l'ipertensione portale è indicata dalla splenomegalia, dalle varici esofagee, e da metodi di misurazione della pressione portale, il tumore del fegato: in particolare l'epatocarcinoma
Complicanze neurologiche.
Il significato di pende dalle circostanze in cui si manifestano. Quelle che si sviluppano durante una insufficienza epato-cellulare progressiva si associano ad una prognosi sfavorevole, mentre quelle che sono presenti cronicamente in presenza di una estesa circolazione collaterale porto-sistemica rispondono bene alla restrizione delle proteine nella dieta.
Cura e terapia
Il trattamento per la cirrosi epatica dipende dalla causa della malattia e dall’eventuale presenza di complicazioni. Gli obiettivi del trattamento sono:
■rallentare la progressione di tessuto cicatriziale nel fegato,
■prevenire o trattare le complicanze della malattia.
Può essere necessario il ricovero in ospedale in caso di complicanze. Innanzitutto si consiglia:
1.Una dieta nutriente. Poichè la malnutrizione è comune nelle persone affette da cirrosi, una dieta sana è importante in tutte le fasi della malattia. Gli operatori sanitari raccomandano un piano alimentare che sia ben equilibrato. Se si sviluppa l’ascite è raccomandata una dieta povera di sodio. Una persona affetta da cirrosi non dovrebbe mangiare molluschi e crostacei crudi, che possono contenere batteri in grado di causare infezioni gravi. Per migliorare la nutrizione il medico può aggiungere un supplemento di liquido assunto per bocca o attraverso un sondino nasogastrico, un tubicino inserito attraverso il naso e la gola che raggiunge lo stomaco.
2.Evitare alcolici e altre sostanze d’abuso. Le persone con cirrosi non dovrebbero consumare alcolici o sostanze illecite, per non peggiorare i danni al fegato. Poichè molte vitamine e farmaci, sia quelli soggetti a prescrizione che quelli da banco, possono influire sulla funzionalità del fegato, si dovrebbe consultare un medico prima dell’assunzione.
Il trattamento per la cirrosi affronta anche delle complicanze specifiche. Per l’edema e l’ascite, il medico può consigliare dei diuretici e dei farmaci per rimuovere il liquido dal corpo. Grandi quantità di liquido ascitico possono essere rimosse dall’addome e controllare la peritonite batterica. Possono essere prescritti degli antibiotici orali per prevenire l’infezione. Le infezioni più gravi con ascite richiedono degli antibiotici assunti per via endovenosa (IV).
Il medico può poi prescrivere un beta-bloccante o dei nitrati per l’ipertensione portale. I beta-bloccanti possono ridurre la pressione nelle varici e ridurre il rischio di sanguinamento. Il sanguinamento gastrointestinale richiede un’immediata gastroscopia alla ricerca di varici esofagee. Il medico può effettuare una legatura con bande mediante un dispositivo speciale per comprimere le varici e fermare l’emorragia.
Le persone che hanno avuto varici in passato possono aver bisogno di medicine per prevenire episodi futuri.
L’encefalopatia epatica viene trattata mediante la pulizia dell’intestino con il lattulosio (Laevolac®), un lassativo somministrato per via orale o tramite clisteri. Possono essere aggiunti degli antibiotici, se necessario. Ai pazienti può essere chiesto poi di ridurre l’assunzione di proteine nella dieta. L’encefalopatia epatica può migliorare, nel momento in cui vengono tenute sotto controllo le altre complicanze della cirrosi.
Alcune persone affette da cirrosi che sviluppano insufficienza epato-renale devono essere sottoposte a dialisi, che si basa sull’utilizzo di una macchina per pulire i rifiuti dal sangue. Vengono inoltre assunti dei farmaci per migliorare il flusso di sangue attraverso i reni.
Il trattamento per cirrosi causata da epatite dipende dal tipo specifico di epatite, ad esempio l’interferone ed altri farmaci antivirali vengono prescritti per l’epatite virale, mentre l’epatite autoimmune richiede corticosteroidi e altri farmaci che sopprimono il sistema immunitario.
Vengono indicati farmaci specifici per il trattamento di vari sintomi di cirrosi, come il prurito e il dolore addominale.
Quando è indicato un trapianto di fegato per cirrosi? Il trapianto di fegato viene preso in considerazione quando le complicazioni non possono essere controllate dal trattamento. Il trapianto di fegato è un’operazione delicata in cui l’organo malato viene rimosso e sostituito con uno sano da un donatore di organi. Un team di medici determina i rischi ed i benefici della procedura per ciascun paziente. I tassi di sopravvivenza sono migliorati nel corso degli ultimi anni grazie a dei farmaci che sopprimono il sistema immunitario, evitando che il nuovo fegato venga danneggiato.
Il numero di persone che ha bisogno di un trapianto di fegato supera di gran lunga il numero di organi disponibili. Chi necessita di un trapianto deve passare attraverso un complicato processo di valutazione prima di essere aggiunto a una lunga lista d’attesa per il trapianto. In generale gli organi vengono resi disponibili per le persone con le migliori possibilità di vivere più a lungo dopo un trapianto. La sopravvivenza dopo un trapianto necessita di terapie intensive post-operazione e della collaborazione del paziente e del personale medico.
Medicina Alternativa
Molte terapie alternative vengono proposte per depurare il fegato, ma di nessuna di essere è mai stata provata in via definitiva l’efficacia; esistono poi dei trattamenti per l’irrigazione dell’organo, ma anche in questo caso non ci sono prove a sostegno della tecnica. Parlate con il vostro medico se siete interessati a provare la medicina alternativa per poter far fronte alla cirrosi.
Trattamenti alternativi generalmente sicuri
In questa categoria di procedure comprendiamo quegli approcci che, se da una parte non esiste alcuna prova evidente che possano aiutare le persone malate al fegato, sono però relativamente sicuri se usati in accordo con il medico e utilizzati come previsto. Sono degli esempi:
■Cardo mariano
■SAM (S-adenosil metionina)
■Meditazione
■Tai Chi
■Yoga
Esistono poi dei trattamenti alternativi tutt’altro che sicuri, che invece di contribuire a limitare o risolvere la cirrosi possono essere ulteriormente dannosi per il fegato; ricordiamo per esempio alcuni rimedi erboristici da evitare:
■Cimicifuga rubifolia
■Chapparal
■Symphytum
■Kava Kava
■Vischio
■Menta poleggio
■Scutellaria
■Alcuni tipi di erbe cinesi, come la ma-huang
■Valeriana
Prevenzione
Si può ridurre il rischio di cirrosi prendendosi cura del proprio fegato, ad esempio:
■Bere alcolici con moderazione, se non addirittura eliminarli del tutto. Per gli uomini è bene bere non più di due bicchieri al giorno, mentre per le donne o chiunque abbia 65 anni o più è preferibile non bere più di un bicchiere al giorno.
■Seguire una dieta sana. E’ consigliabile scegliere una dieta ricca di frutta e verdura, prediligere cereali e le fonti di proteine magre, ridurre la quantità di cibi grassi e fritti.
■Mantenere un peso sano. Un eccesso di grasso corporeo può danneggiare il fegato, è bene perdere qualche chilo se si è obesi o in sovrappeso.
■Utilizzare sostanze chimiche domestiche con parsimonia e attenzione, seguire le indicazioni sui detersivi e gli spray per gli insetti. Se si lavora a contatto con vari prodotti chimici, è bene seguire tutte le precauzioni di sicurezza. Il fegato elimina le tossine dal corpo, per cui sarebbe bene concedergli regolarmente una pausa, limitando la quantità di tossine da filtrare.
■Ridurre il rischio di epatite. Evitare lo scambio di siringhe ed i rapporti sessuali non protetti che possono aumentare il rischio di epatite C e B. E’ quindi opportuno usare il preservativo durante i rapporti sessuali.
Chiedete al vostro medico se dovete vaccinarvi contro l’epatite B.
Cause Perchè viene la cirrosi? Epatite virale cronica: I due virus importanti responsabili dell'infiammazione del fegato sono quelli dell'epatite B e dell'epatite C. La cirrosi da epatite B è diffusa in Africa e in Asia mentre l'epatite C sta acquistando sempre maggiore importanza sia in Europa che negli Stati Uniti. L'epatite C oggi la principale causa di cirrosi in Italia. L'epatite A non provoca la cirrosi. Abuso di alcool (etilismo): Il tasso di cirrosi esistente in un paese è in rapporto diretto con il consumo medio di alcool della sua popolazione. Metà dei casi di cirrosi è provocata dall'alcool.
Cirrosi biliare primitiva:
E' una malattia rara, che colpisce soprattutto le donne. Non è provocata dall'alcool. In questi pazienti, per motivi ancora sconosciuti, lo stesso organismo sferra un attacco contro il proprio fegato.
Disturbi metabolici ed ereditari:
Si tratta di numerose condizioni rare in cui si verifica un accumulo di tossine nel fegato. La più diffusa è l'emocromatosi, che causa un deposito eccessivo di ferro in questo organo. Morbo di Wilson deficit di alfa-1 antitripsina, diabete mellito, glicogenosi di tipo IV, galattosemia, tirosinosi congenita.
* Traduzione ed integrazione a cura di Francesca Giannino
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